2 Marzo, 2021

Regione Abruzzo

Abruzzo: ogni giorno un’emozione

In Abruzzo, nel cuore del parco della Majella troviamo Sulmona, cittadina abruzzese in provincia dell’Aquila famosa in Italia e all’estero per aver dato i natii a Publius Ovidius Naso ovvero Ovidio Nasone il 20 marzo del 43 a.C e famosa per la pregiata produzione di confetti, le cui tecniche e ricette si tramandano gelosamente da secoli.

Oltre ad Ovidio, l’Abruzzo vanta di grandi personalità letterarie come: Gabriele D’Annunzio nato a Pescara il 12 Marzo 1863 poeta e scrittore della fiaccola sotto il moggio e di molte altre grandi opere.

Benedetto Croce nato a Pescasseroli (AQ) il 25 febbraio 1986 stato un filosofo, storico, politico, critico letterario e scrittore italiano, principale ideologo del liberalismo novecentesco italiano; fu un esponente di spicco dello storicismo.

Pasquale (Pascal) D’Angelo nacque ad Introdacqua AQ il 20.1.1894 e mor a New York il 17.3.1932. Frequentò la scuola elementare di campagna che si trovava a Cantone (Introdacqua).

Per aiutare la famiglia lavorò fin da piccolo nei campi e pascolò le poche pecore della famiglia. Poeta del piccone e della pala come venne definito dai critici americani suoi contemporanei.

Infine l’Abruzzo vanta l’invenzione della famigerata Vespa e dell’Elicottero da parte del grande inventore Corradino D’Ascanio nato a Popoli, 1 febbraio 1891.

Ancora adolescente e studente comp i suoi primi voli nel 1906 con un aliante da lui stesso progettato e costruito in base a rilievi fatti su ali di uccelli.

Dopo aver frequentato il Liceo “Ferdinando Galiani” di Chieti, D’Ascanio si iscrive al Regio Politecnico di Torino dove si laurea, nel 1914, in ingegneria industriale meccanica. Il primo elicottero prototipo lo costruì nel 1926 presso le Officine Campione di Pescara.

Nel 1945 realizzò così un nuovo tipo di motoveicolo: la “Vespa”, il cui prototipo fu approvato per la prima volta a cui fece seguito l'”Ape”.

La flora in Abruzzo

La flora del Parco, ricca ed interessante, conta un totale di 1870 specie di piante superiori. Nel parco sono presenti anche vari endemismi, ovvero piante esclusive della zona.

Un’altra rarità è il Pino nero di Villetta Barrea, una specie che sembra risalire al terziario. Tuttavia ciò che contraddistingue il paesaggio vegetale del Parco sono le magnifiche faggete, estese foreste costituite da faggi che ricoprono più del 60% della superficie.

Il Faggio, è una specie di origine spontanea che cresce tra i 900 e i 1800 metri di altitudine. Nella foresta crescono molte altre essenze come le diverse specie di Acero.

Nell’ambiente della media montagna, si trova il bosco misto, costituito prevalentemente da querce e alberi da frutto.
Nelle zone più ricche d’acqua lungo i fiumi e i torrenti domina la vegetazione riparia caratterizzata da Carpino bianco, Frassino, Pioppo nero, Pioppo bianco, Salice bianco, Salicone. Nel versante laziale, zona certamente più fresca, è presente il Castagno.

In alcune località, soprattutto nelle zone alte delle valli, sono sopravissute porzioni di foresta vergine, sempre più rare nel resto dell’Appennino.

Queste piccole aree sono attentamente protette non solo per il loro valore ecologico, biologico e naturalistico, ma perchè costituiscono esempi di foresta naturale da seguire per un’opera di riqualificazione dei boschi che nel passato sono stati modellati e modificati dall’intervento umano.

Una caratteristica di queste selve naturali è la presenza di grandi alberi secolari, alti fino a 30 metri, con il tronco di oltre un metro di diametro.

E per finire uno sguardo alle praterie di altitudine, ampi “tappeti” di graminacee e ciperacee sui 2000 metri che, nella bella stagione, ospitano la gialla fioritura della Genziana maggiore.

Ma il fiore più famoso del parco è senz’altro la Scarpetta di Venere o Pianella della Madonna, un’orchidea gialla e nera localizzata nel cuore della riserva integrale e relitto di epoche lontane, naturalmente la specie è adeguatamente protetta per evitarne l’estinzione.

La fauna in Abruzzo

La fauna del Parco offre peculiarità di eccezionale valore, finalmente difese nella loro totalità, dopo anni di bracconaggio e persecuzioni. In questo contesto è oggi presente una grande varietà di animali, che, un tempo abitavano le vallate e le montagne dell’Appennino.
Si contano 60 specie di mammiferi, 300 di uccelli, 40 di rettili, anfibi, pesci ed innumerevoli specie di insetti.

Per il visitatore non può certo dirsi semplice l’avvistamento di animali se non in particolari situazioni di tranquillità, in cui è possibile avvistare anche quelli più rappresentativi del Parco, come: il camoscio d’Abruzzo, definito “il più bel camoscio del mondo”, miracolosamente sottratto all’estinzione; l’orso bruno marsicano, di certo l’animale più famoso di questi luoghi e simbolo stesso del Parco.

Questa specie conduce una vita errabonda e prevalentemente notturna forse a ricordo della negativa esperienza con l’uomo, è presente nell’area protetta con un centinaio di esemplari.L’orso marsicano viene considerato una sottospecie fortemente differenziata dell’orso bruno europeo, con spiccate peculiarità morfologiche, genetiche, etologiche ed ecologiche.

Nessun orso bruno sembra essere così tollerante e pacifico nei confronti dell’uomo; Il lupo appenninico è un’altro degli splendidi animali tornati a ripopolare il Parco, è presente solo in questo contesto dove ha ritrovato il suo habitat naturale. È interessante far notare come, a seguito del ritorno degli ungulati, sue prede d’eccezione, questo abbia ripreso regolarmente e con successo a cacciare in branco;

La lince, animale misterioso al quale le popolazioni locali avevano dato il nome di “lupo cerviero” o “gattopardo”, sembra essere sopravvissuta nel parco in piccoli nuclei relitti, oggi favoriti dalla cresciuta salvaguardia ambientale e dalla maggiore disponibilità di prede.

Nel Parco non è difficile incontrare il cervo, il capriolo, la volpe, la lepre, la talpa, il riccio, la donnola, il ghiro e lo scoiattolo. Più sporadici, sono invece gli avvistamenti di animali quali la lontra, la martora , la faina, il tasso e la puzzola.

Ma in assoluto gli animali più facili da ammirare nel ricco panorama del Parco, fanno parte della fauna alata che comprende circa 230 specie diverse di uccelli: tra i rapaci primeggiano l’Aquila reale, l’Astore, la Poiana, il Gufo reale e l’Allocco. Quando vi capiterà di osservare gli esemplari sopra citati, fatelo nel più assoluto silenzio, per non disturbarli e costringerli a fuggire.

A cura di YesAbruzzo.com